aglio s. m

Sin dall’antichità era noto che poteva essere assunto per curare i dolori reumatici, il catarro bronchiale, la febbre, l’influenza e la pressione alta.
D’altronde attorno all’aglio ruotano molte “leggende”. In tempi remoti, infatti, data l’indisponibilità di farmaci per curarsi, si usava solamente quello che la terra offriva in ogni determinata stagione. Ai bambini, per esempio, si metteva al collo una corona d’aglio perchè era un rimedio contro la teniasi o i funghi. L’aglio appunto, come raccontano i nostri nonni, era impiegato in diversi modi: ad esempio era utilizzato per curare il raffreddore; infatti ancora oggi, se capita che qualcuno presenti i sintomi di questo, si può sentir dire: ”Magna ajo, che el te passa” perché assumendo l’aglio durante il periodo di questa affezione, il tempo di guarigione si riduce. Sempre con l’aglio si curavano le verruche: si metteva mezzo spicchietto dove c’era la piaga, si avvolgeva con un pezzo di panno e si teneva lì per tutta la notte; l’operazione si ripeteva fino a che non si guariva; però bisognava usarlo con cautela, perché spesso capitava che facesse peggio! Con l’azione delle sue sostanze di composizione, infatti, tende a bruciare la pelle.

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