indovina cos’è-

Un altro gioco, dove si usava il termine “Morè” e “non zo più fij mei” era “’NDUVINA CHE È ”.
Spieghiamo ancora una volta cos’è una MAZZAROCCA.
LA MAZZAROCCA è costituita da un fazzoletto, abbastanza grande (meglio ancora se fosse una “sparra”) piegato trasversalmente da formare due triangoli sovrapposti; si prende l’apice (il pizzo) del triangolo superiore e si arrotola verso la base lasciando così scoperto il triangolo posteriore; arrivati alla base, si prendono gli estremi riunendoli in un nodo. Questa è la mazzarocca. Difatti, gli estremi rimasi liberi diventeranno i manici di una specie di mazza flessibile
A questo gioco però le mazzarocche non venivano prolungate con la cintola.
Al gioco, potevano partecipare tutti, bambine e bambini da 5 a ,,, 99 anni e minimo due giocatori.
Si determinava chi fosse il “Mastro” che doveva tenere banco; qua non usiamo il termine “sta sotto”, perché chi veniva sorteggiato dirigeva e non “ pagava pegno”, cioè non prendeva mazzaroccate, in quanto era il supervisore.
Ci si metteva in cerchio attorno al Mastro/a che teneva la mazzarocca da parte del manico, mentre l’interrogato la teneva dalla parte del nodo. Il Mastro dava un indicazione di quello che si doveva indovinare e l’interrogato poteva fare tre domande. Se indovinava, diventava Mastro, altrimenti lasciava il nodo ed il Mastro dava il colpo di avvio, seguito da quanti potevano arrivare a colpire il malcapitato o la malcapitata a meno ché il Mastro non pronunciasse morè, morè; però poteva ripensarci e dire “non zo più fij mei” , al che si riprendeva a picchiare.
Normalmente le domande venivano riferite alle piante e si cominciava dicendo: “Conoscio ‘na pianda jarda, jarda, jiarda che quanno piove mencu te ce repari…” , oppure “ conoscio ‘na pianta che va strisciuni strisciuni e fa certi frutti curti curti…”. E lì, le domande più strane e le risposte più spiritose…. Ci si divertiva con poco.